giovedì 25 ottobre 2007

Incontro con sindacato di Città

Enotria 15 gennaio 2007

Alle ore 15, mi sono incontrato presso la sede provinciale con Novella Di Vittorio e Giuseppa Macario.
Narrato nuovamente la triste storia lavorativa presso la Caviale srl, più che altro per Giuseppa Macario, che non era a conoscienza della vicenda.

In breve sono ripartito dal 1 aprile 2006 giorno in cui ho iniziato a lavorare per la suddetta azienda, dopo che è cessata di vivere la Casasecca di Palle.
Detto che mi occupavo della gestione generale dell'azienda, dalle varie operazioni in vigna, gestione trattamenti, gestione cantina e vino, rapporti con fornitori, rapporti con uffici ed enti vari.
Ho detto che comprendevo che l'azienda era ancora da nascere e crescere, e per il primo mese capivo che la mia assunsione era problematica, ma poi, mentre io ancora ero figlio di nessuno, mi si chiedeva che per i lavori in vigna si trovasse società di servizi assolutamente in regola, cosa che è avvenuta.
Nel frattempo i mesi passavano, e nel lontano settembre ho avuto modo di parlare della cosa con la proprietà, i signori george e Mildred e gli ho spiegato che l'azienda dopo molti mesi ancora non esisteva sotto molti punti di vista e ricordo bene le parole che ho detto riguardo alla mia situazione:"Io per lo stato italiano non esisto, lo stato italiano, nn sa che lavoro per la Caviale srl".
Ricordo molto bene anche la loro risposta:" Il signor Cimabue ci ha assicurato che è tutto a posto" e con questo mi pagarono, non so se consapevoli o molto più probabilemte ingenui.

Poi passo a raccontare la mala gestione con cui si è arrivati al nuovo responsdabile aziendale.
Un sabato mattina di fine settembre, mentre ero a fare dei rimontaggi in cantina al merlot, Cimabue arriva con un tizio che mi viene presentato come un funzionario di banca che deve dare un'occhiata all'azienda per valutare se concedere mutui per l'acquisto di nuovi terreni.
due settimane dopo questo tizio arriva una mattina e si presenta come il nuovo responsabile aziendale, il massimo della felicità.
Nel frattempo viene aggregata non solo per le pulizie come prima, la signora Bimba De biondi, che con il marito falegname gestiscono in prima persona la raccolta delle olive, relegandomi a comparsa e a trasportare il raccolto al magazzino e al frantoio, conla mia jeep naturalemte.
Dulcis in fundo e per farla breve, la visita ispettiva ai primi di dicembre in cui mi trovano di ritorno con la jeep e il carrello aziendale di ritorno dal magazzino comunale, insieme al signor Sindaci che era venuto a darmi una mano.
dichiaro a i funzionari la mia reale sittuazione e loro redaggono un verbale, che firmo, lo stesso fa il signor sindaci che dopo ha anche risposta a varie domande anche queste verbalizzate.
Scendono da cimabue e quanto dichiara, l'ho saputo in parte dalui, in parte le ho apprese da un mio controllo presso l'ispettorato.
In breve ho detto alle due signore che Cimabue, dato che il mio ultimo stipendio risaliva al 30 settembre ha buttato là che il 30 ero stato licenziato; oltretutto, non ero mai stato assunto.
Ma ha anche detto che l'azienda oltre ad avermi licenziato mi ha fatto causa perchè non avevo voluto consegnare le chiavi di cantina al nuovo personaggio, cosa difficile, dato che poi quel tizio è arrivato il 5 di ottobre e all'improvviso.
Detto anche che dall'azienda devo avere varie spese, documentate, più gli stipendi di ottobre, novembre, dicembre, per un totale di 9260€.
fino a settembre avevo avuto uno stipendio di 1200 €, da ottobre, forse chissà, anche per farmi ingoiare la malagestione dell'arrivo dello Zaccaria Problemi, mi era stato aumentato dal Cimabue a 1600E.

Giuseppa Macario mi ha chiesto che le inviassi per fax la mia ultima busta paga, merce rara di questi tempi, ho solo qualche rara apparizione nella Casasecca di Palle.
Poi hanno detto che il primo loro passo è inviare una raccomandata all'azienda per chiedere lumi sulla mia situazione lavorativa, con risposta entro 10 giorni.
Intanto la Macario procederà al calcolo delle mie spettanze, fra la somma di spese, stipendi, tredicesima, quattordicesima, tfr, ferie e quanto ci deve essere.
Mi hanno anche detto che serve la lettera del mio licenziamento per non perdere almeno la disoccupazione, ma la vedo dura averla, non sono mai stato assunto e quella carta sarebbe la gogna per il Cimabue.
A questo punto Novella di Vittorio mi ha risposto un pò incazzata che sarebbe ora dipensare esclusivamente a me e di fregarmenedel bene di chi mi ha cacciato e trattato così.
Mi sono raccomandato di chiudere la vicenda alla svelta e allora la Di Vittorio è risbottata dicendo che in tutta questa situazione chi non deve stare tranquillo non sono certo io, ma quel tizio che mi ha tenuto per mesi in quelle condizioni.
Ultima cosa che ho detto alle due signore è che fra la multa piovuta con questa stramba situazione, la proprietà ne sà molto poco.
Vedremo nei prossimi giorni che piega prenderà questa triste vicenda!!!!!!!

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